Come imparare dai tuoi fallimenti senza deprimerti, mantenendo un atteggiamento pro-attivo
Aggiornamento: 26 ott 2022

Non so se ti è mai capitato, ma andare oltre e "sfruttare" positivamente un fallimento (specialmente su qualcosa che è estremamente importante per te), non è per niente semplice e soprattutto non è qualcosa di innato o di automatico. Se poi la tua autostima non è particolarmente forte ed equilibrata (e credimi che è davvero difficile trovare persone in questa "illuminata" condizione di bilanciamento emotivo), tutto si fa, eccetto che mettere a frutto in modo funzionale la sconfitta appena ricevuta.
C'è chi:
si lecca le ferite in solitudine;
mette in moto una serie di comportamenti automatici per non provare dolore, o vergogna, o paura;
inibisce ed ignora il proprio stato emotivo interno per non sentire affatto.
La ricerca suggerisce che dobbiamo superare alcune barriere emotive e cognitive per imparare dalle nostre sconfitte. Si ma esattamente ... in che modo?
Quando le ricercatrici Lauren Eskreis-Winkler e Ayelet Fishbach hanno sviluppato il gioco "Facing Failure", hanno voluto verificare quanto le persone imparino dai fallimenti. Il gioco consiste in turni successivi di domande a scelta multipla, in cui il feedback dei turni precedenti può aiutare a ottenere risultati migliori nei turni successivi. Ottenere più risposte corrette significa guadagnare di più.
Tuttavia, in molti altri studi, sono emersi risultati diametralmente opposti: i ricercatori hanno costantemente riscontrato che le persone non imparano dal fallimento nel gioco. Infatti, le persone continuano a non imparare dagli errori anche quando gli incentivi a farlo aumentano.
L' "effetto struzzo" descrive la tendenza degli investitori a smettere di controllare i propri titoli quando il valore del mercato crolla, mentre lo fanno compulsivamente quando le cose vanno bene: in realtà questo può essere applicato anche fuori dal campo strettamente finanziario.
Uno studio del 2012 ha rilevato che i principianti spesso evitano i feedback negativi sulle prestazioni.
Perché le persone evitano di imparare dalle lezioni che il fallimento può impartire quindi?
Questa è la domanda cardine che Eskreis-Winkler e Fishbach hanno esplorato in un recente articolo pubblicato da Perspectives on Psychological Science.
Individuano una serie di ostacoli emotivi e cognitivi che impediscono di imparare dai fallimenti. Hai mai pensato o sentito che potresti avere anche tu queste difficoltà?
Superare i sentimenti di fallimento
Il fallimento colpisce l'ego, la sede "metaforica" della nostra autostima e della nostra importanza. Quando falliamo, ci sentiamo minacciati e questo senso di minaccia può innescare una risposta di attacco o di fuga.
L' "attacco", nel contesto del fallimento, si presenta come un rifiuto totale del valore del compito, o una critica alle persone coinvolte. La "fuga" invece potrebbe essere la risposta più comune al fallimento. Quando fuggiamo dal fallimento, distogliamo la nostra attenzione dal compito che minaccia la nostra percezione di persone efficaci.
In una serie di sei esperimenti pubblicati nel 2020, Hallgeir Sjåstad, Roy Baumeister e Michael Ent hanno assegnato in modo casuale i partecipanti a ricevere un feedback positivo o negativo su un test cognitivo o su una prestazione accademica. Hanno scoperto che i partecipanti che inizialmente avevano fallito in un compito prevedevano che il successo in futuro li avrebbe resi meno felici di quanto non fosse in realtà, e tendevano a ignorare gli obiettivi dei test. I ricercatori hanno coniato il termine "sour grapes effect", letteralmente effetto uva acida, per descrivere questo tipo di risposta.
Come puoi quindi rendere il fallimento meno minaccioso per il tuo ego? Ecco qui alcuni spunti.
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