Parlando con un cliente di come affronta la sua gestione dell'ansia, durante uno delle nostre sessioni è capitata una cosa molto buffa, ma estremamente profonda che voglio condividere anche a te che stai leggendo, perché ritengo sia una chiave di lettura utile se spesso ti senti incapace di gestire l'ansia e la frustrazione.
Il cliente, che si chiama Massimiliano, mi dice:
”mi succede così, quando l'ansia da prestazione aumenta ed io penso di poterla tenere sotto controllo (ma non è vero), mi sento talmente disorientato che divento un armadillo!”
Io:”scusa Massimiliano, in che senso?”
M.:”si un armadillo! Quasi letteralmente: casco sulla schiena, mi appallo...e vorrei rotolare via da quella situazione (ma spesso non ci riesco per mancanza di strategia)”.
Abbiamo riso insieme, molto. Ed è stato bello.
Ed altrettanto evidente è stato che M. volesse “controllare” a tutti i costi il suo stato secondo dei criteri ben precisi (ma del tutto arbitrari oggettivamente) e che sentisse di non avere una strategia.
L'ansia e la frustrazione quando vengono vissute come un problema, piuttosto che un prezioso segnale, tendono ad essere percepite e generalizzate in noi come impedimenti, rallentamenti o veri e propri blocchi.
Una delle cose su cui lavoro molto spesso per migliorare il rapporto con l'ansia è il mindset personale, ovvero (nella pratica) il modo di vederla, percepirla, sentirla dentro al proprio corpo e ritenerla utile.
Nel momento in cui comprendo che l'ansia è un segnale e non un problema, individuo in anticipo cosa mi sta infastidendo, quale bisogno non sto soddisfacendo, cosa sto silenziando che richiede invece una voce.
Questo diventa essenziale per la propria “presenza” e congruenza emotiva.
In aggiunta il mio empowerment personale cresce perché non sono più costretto a “rotolare via” dagli eventi, ma posso viverli...diversamente.
Sul lavoro è una risorsa meravigliosa da spendere per raggiungere obiettivi in modo più efficace, per gestire meglio i confronti/conflitti.
Nella vita accademica è importante in termini di performance e concentrazione.
Nella vita privata è essenziale nel decifrare le proprie emozioni interne nel dettaglio e soddisfare i propri bisogni.
Quella che si dice una vera e propria abilità trasversale!
Massimiliano ha fatto amicizia con l'armadillo, che ha chiamato Pino, e da quando gli ha dato un nome, è diventato molto più facile farlo entrare nella sua vita come qualcosa di utile e addirittura simpatico.
Il tuo armadillo come si chiama?
Se non lo sai ancora, con il mio percorso #trasformAZIONE puoi accelerare la sua conoscenza, capirlo, e perché no, magari farlo diventare un prezioso pet da compagnia!
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